giovedì 19 maggio 2016

Maggio, i giorni del pecchiaiolo.


Maggio è arrivato,  nonostante  questa  bizzarra  primavera!  E maggio porta con se i grandi migratori africani, gli uccelli rapaci. Che tornano nei luoghi dove sono nati, e dove moltissimi di loro hanno già nidificato. 
Una grande rimpatriata!


Tra tutti quelli che risalgono la penisola attraverso lo Stretto di Messina la stragrande maggioranza, più dell'80%, sono falchi pecchiaioli. E anche qui nel parco del Conero, tra i rapaci che sorvolano la Gradina, mediamente il 60-65% è rappresentato da Pernis apivorus.





Il giorno del pecchiaiolo di questa primavera 2016 è stato il 10 maggio. La mattinata è trascorsa in maniera lineare, con un discreto passo di rapaci: un centinaio di pecchiaioli, poi falchi di palude, albanelle e falchi cuculi.




Tra un rapace, un altro e un...caffè mi sono anche divertito a stare dietro alle centinaia e centinaia di rondoni comuni!


Poi, quando meno te l'aspetti, si scatena il finimondo! Verso le 14,00 considerato lo scirocco, il vento da SE che si era appena rinforzato, e la conoscenza ormai di anni di Gradina mi sono detto: se arriva qualcosa magari scivola lungo la valle della Baraccola, esce sullo sfondo del cielo verso l'università e poi Varano, e mi  prende alle spalle. Detto fatto, mi giro e punto il binocolo verso N-NW e proprio sopra l'università di ingegneria di Ancona inquadro un brulichio di uccelli che volteggiano. Ci siamo! Come per magia un centinaio di pecchiaioli si sono materializzati, e nel loro confuso volteggio si spostano lentamente verso il Poggio e il monte Conero! A quel punto, per contarli, aspetto che inizino la scivolata verso il monte prendendo come punto di riferimento le grosse querce che guardano verso nord. Nel frattempo con il binocolo faccio a ritroso la strada che hanno fatto i pecchiaioli per arrivare sin  lì. Già un secondo flock si sta formando sull'università e allora vado ancora più indietro, lungo la Baraccola: sullo sfondo delle colline tra Candia, Montesicuro e Offagna sfilano decine e decine di rapaci!
E così inizia il lavoro più duro: la conta! Nella destra il binocolo, nella sinistra il "contapecchiaioli". Con gli occhi incollati agli oculari provo a "catturare" tutti i rapaci che passano mentre il pollice della mano sinistra pigia freneticamente sul pulsantino del contatore. Un falco si avvicina, mi piacerebbe fotografarlo. Appoggio sulla cappelliera dell'auto l'attrezzatura che avevo in mano e imbraccio la reflex. E dagli a scattare a raffica, perché poi nella massa degli scatti digitali (alla fine saranno quasi 1300) qualcosa di buono esce sempre. Fatto. E ricomincio a contare e penso "Così facendo chissà quanti me ne perdo". Ma che importa, mi sto divertendo come un pazzo!!!



Tutto questo enorme movimento è durato, ininterrottamente, fin verso le 16,30 per poi continuare, in maniera più pacata, fino oltre le 18,30! Una volta intrapresa la scivolata i rapaci si raggruppano sopra la Gradina e nella conca del Betelico, difronte al Conero. A quel punto il caos è totale, sopra di me il cielo è nero di pecchiaioli e credo di aver urlato in quei momenti tutta la mia gioia, la soddisfazione e l'emozione di trovarmi avvolto in quel vortice di natura alata. E credo che chi si è trovato a transitare lungo la strada della Gradina invece di rallentare per guardare, spesso con ironia o compassione, quello "scemo" che guarda sempre per aria, questa volta abbia accelerato pensando tra sé e sé: "Questo oggi è pericoloso"!!!!!


Molti rapaci da metà pomeriggio hanno iniziato a scendere di quota e transitare, molto bassi, sopra e attorno alle grosse querce della Gradina offrendomi uno spettacolo unico, assieme a opportunità fotografiche irripetibili.




In mezzo alle centinaia di pecchiaioli, oltre a pochi altri rapaci, anche una cicogna nera e un ibis eremita.


Al termine di questa straordinaria giornata i rapaci contati sono stati 2156, dei  quali ben 2061 pecchiaioli. Il quale numero mi ha permesso di battere nettamente il precedente record di Pernis apivorus al Conero in una singola giornata, che era del 12 maggio 2002 con 1355 falchi.


















Alla calda luce del tardo pomeriggio (la più bella sulla Gradina) arrivano ancora pecchiaioli, ora però da S-SW, e con loro dei nibbi bruni; mentre inizia il carosello di alcuni lodolai a caccia di libellule e grosse farfalle.














Spettacolo superbo alla Gradina delle meraviglie, nel Parco del Conero. Rappresentazione emozionante quella della migrazione degli uccelli e, in questo caso, del falco pecchiaiolo. Un rapace di grande bellezza ed eleganza, dalle infinite sfumature di colori, mai uno uguale ad un altro! Straordinario vederlo "prendere" il vento timonando continuamente la larga e lunga coda, scivolare lateralmente sull'asse delle ali a cercare la finestra giusta nella quale infilarsi per risalire le pendici del monte, scollinare, riprendere quota sulla falesia e da lassù lanciarsi in mare.



Il filmato riguarda le osservazioni fatte il giorno 12 in compagnia di Giorgio Leoni (nella foto della Gradina). Insieme abbiamo contato poco meno di 500 pecchiaioli.

La vetta del monte Conero dalla Gradina. A sinistra la sella di PianGrande

E' che questa bellissima cosa, la migrazione dei falchi pecchiaioli, al Conero avviene una volta all'anno, a maggio. Perciò l'appuntamento è fissato tra 11 mesi, durante la prossima primavera: ma come si fa.......!
Mentre scrivo questo post, dalla finestra dello studio vedo in lontananza, a nord, due rapaci volteggiare. Binocolo pronto e.....pecchiaioli! Non mi danno tregua, neanche a casa. 
Una emozionante ossessione!