giovedì 20 ottobre 2016

Domenica di...fango!


Per arrivare all'idrovora Bevanella (RA) si costeggia un ampio incolto al centro del quale esisteva un appostamento fisso di caccia. C'era, e adesso...non c'è più! E tutta l'area è diventata una zona di protezione della fauna. Con tanto di divieto di caccia! Ogni tanto, anche se raramente, una buona notizia. E la domenica di birdwatching assume già un aspetto diverso, ancora più rilassante.


Nel prato pascolano molti aironi guardabuoi; nell'ex chiaro di caccia, dove l'acqua è più profonda, nuotano folaghe, gallinelle d'acqua e tuffetti. Ogni tanto s'involano coppie di germani reali mentre un elegante airone bianco maggiore attraversa tutto lo spazio aereo del posto. Una coppia di gheppi caccia tra le alte erbe.


Tra i tanti gabbiani comuni "scannocchialiamo" un juv gabbianello che fa toilette su una breve striscia di terra. Arriviamo a piedi al punto di osservazione che si affaccia sull'Ortazzo e mentre dalla palafitta di pesca alzano e calano continuamente la rete a bilanciere, un airone cenerino ci osserva dall'altra sponda. Poi, come solo loro sanno fare, uno stormetto di limicoli arriva dal nulla, sfreccia sulle nostre teste e sparisce oltre i canneti. Eeee....cos'erano? Mah, ho intravisto soltanto dei lunghi becchi. Beccaccini (dallo schermo della reflex), più di 40, ecco cos'erano!


Torniamo sui nostri passi, riprendiamo l'auto, facciamo la strada a ritroso e imbocchiamo l'ennesima sterrata che porta ad un ponte sul torrente Bevano. Mentro attraversiamo a piedi il ponte una natrice dal collare fa lo stesso nostro percorso, ma nuotando!


Giunti sull'altra sponda percorriamo per un breve tratto l'argine difronte ad un vasto canneto con degli specchi d'acqua, più o meno ampi. In tempo per osservare un roost di cormorani e lo spettacolare e rumoroso involo di una coppia di cigni reali.


Consumato un frugale pasto (plumcake salato al salame e pecorino) riprendiamo la strada Romea e puntiamo a sud, verso le Saline di Cervia.


Un posto ameno, tranquillo, rilassante: tanta acqua e tanti uccelli. Meravigliose saline! Se.....se non fosse che a nord sono intersecate da una rete viaria trafficatissima, sempre. Dove tutti corrono come pazzi e lo spazio per fermarsi è ridottissimo. A sud invece, dove il traffico è inesistente, subito aldilà della strada c'è un kartodromo: ecco, è appena partita una sessione di gara. Il rumore è assordante.



Fenicotteri ovunque, in quasi tutte le vasche, da nord a sud. Dove l'acqua è più profonda troviamo molte anatre: quasi tutti fischioni e con loro una quindicina di mestoloni. Al passaggio radente di un falco di palude s'involano tutti, ma dopo poche evoluzioni si posano di nuovo. In continuo movimento invece i germani, a coppie o in piccoli gruppi. Si unisce al gruppetto una solitaria  moretta.


Nelle acque più basse pasturano combattenti, totani mori e gambecchi. Bande di piovanelli pancianera si spostano di vasca in vasca volando velocissimi. Un giovane gabbiano corallino si muove lentamente alla ricerca di piccole prede, e l'elegante garzetta si lascia ammirare passandoci davanti a pochi metri.


La giornata volge ormai al termine e anche il racconto potrebbe terminare qui ma sappiamo che vi state chiedendo: "Ma che c'entra il fango proposto nel titolo del post?". C'entra, eccome se centra. Guardate un po'!


Ma si può ridurre l'auto in queste condizioni in una giornata così assolata, alle saline di Cervia? Certo che si può, sopratutto se non ascolto mai MariaRosa che mi ripete continuamente che con la macchina non posso andare ovunque. E' che per togliermi dal traffico, in uno dei rari punti dove è possibile sostare, sono stato "inghiottito" da una voragine di acqua e fango. Non vi sto a dire il lavoro per venirne fuori. Poi, il lunedì, ci sono voluti venti euro di lavaggio...!






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