venerdì 22 aprile 2011

Il rispetto delle tradizioni......

Come la tradizione comanda, il venerdì (specialmente quello Santo)....pesce in tavola!



Visto come mi guarda? Paura che gli rubo la cena, eh?

Altre immagini dell'ennesima bella giornata di migrazione: albanella minore, lodolaio, biancone e il primo pecchiaiolo della stagione: un bel maschio.









giovedì 21 aprile 2011

21 aprile 2011: il giorno della "calzata"








Giornata fantastica alla Gradina. A metà mattinata 11 cicogne bianche sorvolano la mia postazione, all'ora di pranzo 2 gru "tardive" passano accanto il ripetitore RAI.
Nel pomeriggio poi gran movimento di rapaci: la femmina del pellegrino in caccia per i suoi pulli; un falco cuculo femmina; nibbi reali e nibbi bruni come se piovesse!
E in chiusura di giornata uno degli avvistamenti più belli di sempre: una meravigliosa poiana calzata, un immaturo (forse un 2°anno) con un piumaggio perfetto. La quarta osservazione di sempre al Conero!!! 
Purtroppo la foto è in controluce, ma non si può avere tutto dalla vita...

sabato 16 aprile 2011

Ornitosservazioni e...curiosità di marzo






Rispetto agli anni scorsi, ma forse è solo questione di presenza sul campo, il 2011 ha portato più rapaci al Conero: circa 750. E' evidente che ha contribuito a raggiungere questo risultato anche il bel tempo dell'ultima settimana del mese. Il falco di palude si conferma la specie con la più alta presenza (437 individui di cui 364 maschi) in questo periodo; a ruota gli sparvieri (142) e le poiane (65). Buone le osservazioni dei nibbi: 13 bruni e 6 reali; poi 2 albanelle pallide e 13 reali; 3 bianconi e 8 falchi pescatori. A chiudere 34 gheppi e 15 gheppi/grillai.
Ma la Gradina non è solo osservazione degli uccelli ma anche, per i cuori...nobili, contemplazione delle forme e dei colori che ci circondano: un frutteto che la lunga focale fotografica ha schiacciato su un unico piano, quasi miscelando e confondendo i colori dietro i rami ancora spogli di una quercia, e una coltivazione collinare dove il sole pomeridiano,  abbassandosi, allunga le ombre sul grano.



Questo mese di marzo andrà ricordato, tra gli ornitologi marchigiani, come un mese prodigo di osservazioni di gru. Al Conero se ne sono contate, distribuite in più giornate, 162; inoltre abbiamo ammirato 27 cicogne bianche e 2 cicogne nere.


Certo che le due roverelle che si trovano alle spalle del nostro punto di osservazione sono un eccezionale posatoio, almeno fino a quando i rami rimangono spogli o hanno soltanto le gemme del fogliame che formerà poi le abbondanti chiome verdi. Per i piccoli migratori che giungono affannati fin lì, è una vera "benedizione". Ma lo è ancor di più per noi che possiamo goderceli così da vicino e senza tanti problemi di mimetismo!
E allora ecco un bel maschio di sterpazzolina (albistriata), una pispola e una tordela.




Poi un giorno succede quello che pensi non possa accadere proprio a te! 
31 marzo, metà mattino.
Arriva nel prato una Fiat, una vecchia Punto: due persone a bordo. Scende l’autista, un “sessantino” come direbbe Camilleri, di quelli che si credono “tombeur de femmes” tutta la vita. 
Camicia bianca sbottonata a mostrare il petto, maniche arrotolate fino ai gomiti e mani affondate nelle tasche posteriori dei jeans. Fa dei passi inspirando rumorosamente, e senza girarsi invita l’altro passeggero “Dai, scendi, corri, vieni a sentire l’aria del Conero”. Lei scende e…beh, ve la devo descrivere. Una “cinquantina”, abbondante; 1 metro e 50, 51 a essere magnanimi. Vestita tutta di nero, camicia sgargiante e ampia, svolazzante; pantaloni di seta lucida, nelle intenzioni aderenti, ma sicuramente di una misura più grandi, tanto che dove s’infilano in stivaletti scamosciati neri, la stoffa fa abbondanti pieghe. Capelli…ah, i capelli me li sogno ancora la notte: gialli tuorlo d’uovo, raccolti in un’improbabile coda di cavallo, stile anni ’60. 
Confabulano un po’ e poi lei, romantica, va a raccogliere qualche margherita. Lui invece, sempre con le mani aggrappate al posteriore…dei pantaloni, si avvicina “minaccioso” e quando mi è di fronte fa “Cos’è, uno spot pubblicitario?” e io “Prego???” e lui “No perché si vede ogni tanto no, qualcuno fermo in mezzo alla strada no, che vende qualcosa no”.
Avrei voluto dirgli che forse fermarsi in mezzo alla strada non fosse il modo migliore per vendere qualcosa, ma le parole non mi escono e solo dopo un po', ripresomi dallo stupore, dico “Scusi, ma io le sembro uno spot pubblicitario? Quello che lei vede, io con il binocolo, un cavalletto con un cannocchiale, il pannello del Parco…ma tutto questo le sembra uno spot pubblicitario?” Di fronte al suo mutismo, e resistendo all’idea di mandarlo immediatamente "a quel paese" con molta pazienza cerco, in poche parole, di spiegargli che cosa si fa lì, in mezzo a quel prato. Ma dal suo accentuato mutismo mi rendo conto come non abbia capito poi molto! In suo soccorso torna lei con il suo bel mazzolino di margherite, lui le passa un braccio attorno alle spalle schiodando finalmente una mano da una sua natica, e mentre si allontanano lo sento dire “Bello qui eh? Pensa a venirci con l’ombrellone e il tavolo da pic-nic…!” 
“Ecco”, dico a me stesso “ci manca questo e poi siamo a posto” Se avessi scommesso sul fatto che non aveva capito un accidente di quello che gli avevo detto, avrei sicuramente vinto. 
Ma pensate un po’!!! Ma a voi è mai capitato di essere scambiati per uno spot pubblicitario?
Un altro giorno invece si ferma…ma no, questo è accaduto che era già aprile. E allora ve lo racconto la prossima volta…


martedì 5 aprile 2011

L'album delle "figurine"




Questa mattina, prima di salire al Conero, puntata velocissima sul lungomare a sud della foce del Musone per trovare storni, cutrettole e pispole. 
Sono poi andato alla Gradina e dopo aver eseguito il consueto cerimoniale di preparazione all'osservazione: parcheggia l'auto nel punto esatto, piazza la sedia, allunga le gambe al cavalletto e montaci sopra il cannocchiale, prepara dentro il Doblò il tavolinetto con sopra la caffettiera e il barattolo del caffè, apri il registro delle osservazioni scrivi la data e l'orario d'inizio della giornata; e dopo aver predisposto le reflex  e agganciato il binocolo posso fare finalmente la prima panoramica, girando su me stesso come una trottola. Ma che "fatica" stò lavoro del birdwatcher!!! E lo chiamano passatempo! Difatti il tempo della mattinata passa senza mettere una crocetta nel quadernone. Ma intorno alle 14.00 noto uno strano movimento di poiane: alcune fischiano, altre volano in maniera alquanto inusuale, sembrano quasi nervose. Conoscendo i miei "polli" mi allarmo anch'io e inizio a cercare nel cielo il perché di tale movimento. Ed eccola lassù, abbastanza alta, una specie di "tavola volante". Che cac...io è? domando a me stesso; impugno il binocolo, centro il soggetto e...barcollo. NOOOO!! lo sapevo, prima o poi dovevo vederlo al Conero: ma è un GRIFONE!!! Vi giuro, dovete credermi, in quel momento ho pensato a tutti quelli che  domenica erano con me e agli altri, gli "emiliani", che verranno giù solo per Pasqua. Quasi quasi mi è spuntata una lacrimuccia pensando a loro che non potevano condividere con me quel bellissimo momento: quanta tristezza...marameo!!!



Lo scorso anno, il 1° aprile, l'avvoltoio monaco; quest'anno il 4 di aprile un grifone. Per il gipeto aspetterò i primi di aprile del prossimo anno! Anche perché un paio d'anni fa, se non ricordo male, un gipeto era arrivato fino a S.Marino!!
Ho perciò incollato la 35° figurina nell'album dei rapaci del Conero. Sto per completare la raccolta, ma più si va avanti e più diventa difficile: me ne mancano davvero poche, ma sono le più rare! Chi scambia una Bonelli per 1 Pallida, 1 Calidus e 1 Sacro?
Poi il pomeriggio è proseguito in maniera fantastica, come se il grifone avesse aperto le porte: è anche arrivato il primo maschio di albanella pallida della stagione.
L'arrivo serale dei falchi di palude è stato, come sempre, uno dei momenti più belli della giornata: in neanche un'ora ne ho contati almeno 50, quasi tutti maschi adulti.
E tra un arrivo ed un altro l'occhio scruta i rami ancora spogli di due roverelle alle mie spalle, dove solitamente piccoli migratori si fermano a riposare: oggi è toccato a un bel prispolone.