giovedì 5 ottobre 2017

Portonovo,"la quiete dopo la tempesta"!

Parafrasando Leopardi anche noi, al termine di ogni estate bollente (in ogni senso), potremmo recitare "passata è la tempesta, odo augelli far festa...." a proposito della Baia di Portonovo, nel parco regionale del Conero. E' finalmente passata l'ennesima tempesta estiva, quando migliaia e migliaia di persone si riversano lungo le esigue e ciottolose spiagge anconetane. Tra urla, grida, strombazzamenti, motori e gas di scarico alla conquista di un parcheggio. Tra sdraio e ombrelloni, effluvi di olii abbronzanti e creme idratanti, tuffi e schizzi, pedalò, barche e barchette, con o senza vela, gommoni, motoscafi e moto d'acqua: insomma è un vero delirio!
E poi all'inizio di ottobre noi, che per i precedenti quattro mesi non ci siamo neanche più avvicinati a quei luoghi, ci immergiamo finalmente nella loro quiete assoluta, quella appunto che segue la tempesta!

Giallo d'ottobre

Ritroviamo i profumi della macchia mediterranea, i colori dei corbezzoli in maturazione, il dolce rumore della risacca sulla battigia, le grida dei gabbiani. Nello specchio d'acqua del lago Grande si muovono leggeri e con movenze di danza gli uccelli che lo popolano. Spiluccando qualche insetto qua e là, strappando qualche ciuffo di vegetazione appena sotto la superficie dell'acqua, o rincorrendosi battagliando per un posatoio o per difendere il proprio territorio.






Folaghe, gallinelle d'acqua, tuffetti e germani reali abitano stabilmente il lago; il gabbiano comune invece fa un continuo andirivieni da e per il mare. L'acqua del lago gli serve per bere e per lavarsi!




Un tuffo, e si ritorna a galla con un bel boccone!
Si lotta per un posatoio, e poi lo si difende da un nuovo pretendente!




Spettacolari e divertenti le guerricciole tra le gallinelle. Si capisce subito quando è il momento: chi attacca si appiattisce sull'acqua allungando al massimo collo e testa; chi sta per essere attaccato emette uno strano verso lamentoso, cominciando a remare a più non posso con le lunghissime dita dei piedi. Poi scattano all'unisono, correndo letteralmente sull'acqua!



Nella tranquillità di quei momenti, inframezzata da queste simpatiche scaramucce, gli unici rumori sono le grida isteriche dei gabbiani, i trilli dei tuffetti, il monotono schiocco delle gallinelle e delle folaghe, e il sonoro "quà quà, quàquàquàquà" dei germani. Quando tutto tace l'unico rumore è quello prodotto dall'acqua, mossa dalle attività degli uccelli.
Ogni tanto affiora, dagli abissi limacciosi, una presenza inquietante. La tartaruga prende aria e aziona il "periscopio". Immobile, non sembra neanche viva!


Tutti al mattino fanno il "bagnetto", è incredibile quanta cura mettano nel mantenere pulito il piumaggio! Infilano sott'acqua testa e collo, con uno scatto li risollevano portandoli all'indietro, riversando così sul dorso quanta più acqua è possibile. Poi con il movimento delle ali e dondolando il corpo a destra e a sinistra fanno penetrare l'acqua tra le piume. Infine, con tutto il corpo fuori dall'acqua, sbatacchiando vigorosamente le ali, si scrollano di dosso tutta l'umidità residua.




Le prime ore del mattino sono le più belle. Man mano che il sole si alza illuminando sempre più  ampie porzioni di canneto, crea dei chiaroscuri, delle zone d'ombra e di luce spettacolari. Che fanno anche da sfondo per fotografare gli uccelli: come uno studio fotografico, ma naturale.


...punto luce...


Infine c'è lui, il folletto del canneto. Vola e fischia il martin pescatore, è uno che non ha pensieri! Vola velocissimo in linea retta parallela alla superficie del lago, sembra un colibrì tanto batte velocemente le ali. Interseca in continuazione il canneto, si nasconde alla vista; torna a farsi vedere velocissimo, curva con derapata e....sparito! Ma se lo osservi per un quarto d'ora, non di più, poi capisci i suoi movimenti e l'aspetti al varco: eccoti lì, vuoi giocare a nascondino, ma io ti trovo. 
Bellissimo e coloratissimo.


A volte mi riesce difficile pensare alla moltitudine di persone (qualche miliardo credo) che non sa apprezzare la semplice ma ineguagliabile bellezza di qualche ora trascorsa così, in un dolce far nulla!
Ma subito dopo mi dico: ma pensa te se tutti venissero a guardare le gallinelle battagliare sull'acqua. Sarebbe di nuovo tempesta, il delirio assoluto! E allora va benissimo così.