mercoledì 3 agosto 2011

Sibillini, i monti "azzurri"

I monti "azzurri", così come li definiva il poeta Giacomo Leopardi, bisognerebbe guardarli nelle prime ore del mattino dalla costa adriatica, per vederli ammantati da una leggerissima foschia, appunto grigio-azzurrina. Sabato scorso ci siamo invece calati direttamente nella loro realtà fatta di piccoli paesini, vallate profonde ricoperte di boschi e pascoli sommitali tondeggianti e verdissimi. Salendo da Bolognola (MC) cittadina posta a poco più di mille metri di altitudine, con una serie di larghi tornanti si raggiunge Pintura di Bolognola (mt.1367), un agglomerato di pochissime case e un albergo ristorante. A quel punto o si prende a destra la sterrata per il Rifugio del Fargno, o si continua a sinistra lungo la strada principale che conduce prima al Passo S.Maria Maddalena e poi ai Piani di Ragnolo, e quindi scendere a Acquacanina e completare così il tour rientrando a casa.

La strada verso il rifugio, sulla sinistra della
Valle del Fargno e del Torrente Fiastrone
Ai lati della sterrata che conduce al Fargno si possono ancora osservare delle splendide fioriture

Garofano a pennacchio
Dianthus superbus
Campanula agglomerata
Campanula glomerata










Genziana maggiore
Gentiana lutea

Giunti al rifugio anzi, per meglio dire, alla Forcella del Fargno (1811 mt) e guardando verso nord-est, verso il mare, si scorge la caratteristica forma allungata del monte Conero (la distanza è di circa 75 km in linea d'aria);


mentre girandosi verso il rifugio si ha una panoramica stupenda sui monti che lo circondano: Pizzo Tre Vescovi e Pizzo Berro, la Val di Panico e il Monte Bove.


Graditissima sorpresa, già alle 9,30, un juv di aquila reale volteggiava abbastanza alto nel cielo seguito dopo circa mezz'ora da gheppi e qualche poiana. Stranamente nessun culbianco "tra i piedi", ma piccoli stormi di gracchi corallini che facevano la spola tra i versanti della valle.

Ritornando sui nostri passi, seguendo il programma della giornata, abbiamo fatto parecchie soste per i continui voli, sopra e attorno alla strada di fanelli, codirossi spazzacamini e prispoloni, con seguito di "questuante" prole!


Sosta pranzo al passo di S. Maria Maddalena (1457 mt) nella zona degli impianti di risalita della modesta stazione sciistica di Sassotetto. 


C'è una ragione per cui ci fermiamo sempre in quest'area così "occupata" da opere dell'uomo. Perché proprio la presenza di questi manufatti (casupole di legno, piloni e cavi di seggiovie) e l'assoluta tranquillità della primavera (qui non c'è mai nessuno) consente a molte specie di nidificare e poi cacciare nei prati. E quindi gheppi e poiane, codirossoni, culbianchi e averle piccole, prispoloni, cardellini e le immancabili cornacchie la fanno da padroni.











Dopo un paio d'ore ci siamo spostati verso i Piani di Ragnolo, vastissima area di prati e pascoli, non un pianoro, ma terreni ondulati e dolcemente degradanti verso il fondo valle. D'inverno è un importante comprensorio per lo sci di fondo.


Questi grandissimi spazi, punteggiati da una moltitudine di rose canine, sono il regno incontrastato delle averle piccole, dei gheppi e delle poiane.




Abbiamo contattato almeno 20 maschi di averla piccola e in un'unica "sbinocolata" abbiamo contato 26 gheppi; e ne abbiamo stimato la presenza in tutti i Piani di non meno del doppio, moltissimi i juv. In questi pascoli nidifica anche l'albanella minore.



Siamo poi scesi nel fondovalle immergendoci nei querceti, ombrosi e freschi, per riprendere la strada di casa a Acquacanina, un altro splendido paesino di queste montagne a due passi dal mare. Abbiamo quindi trascorso una magnifica giornata in un altro angolo suggestivo e straordinario del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, pieno di uccelli di tante specie diverse e, molto spesso, "povero" di gente chiassosa e invadente....
A noi la montagna, e il birdwatching in particolare, piace così.