mercoledì 22 giugno 2011

L'altopiano delle meraviglie

L'altopiano delle meraviglie si trova a 1400 metri circa di altezza nel cuore del Parco dei Monti Sibillini. In parte nelle Marche, Pian Perduto (MC), in parte in Umbria, Pian Grande (PG). In mezzo, a dividere le due immense aree si trova Castelluccio di Norcia a 1452 mt., il paese più alto degli Appennini, inespugnabile sul suo cucuzzolo.


Questa immensa area, quasi 15 km², è famosa per la fioritura che tra fine maggio e inizio luglio rende il posto assolutamente unico, dove la lenticchia (altrettanto famosa) la fa da padrona con i suoi appezzamenti di diverse dimensioni e sopratutto con i colori giallo, giallo oro e verde giallo dei suoi fiori.


A completare l'enorme mosaico fiorito ecco i fiori spontanei, quelli che crescono dove gli va, e che creano altrettanti appezzamenti naturali che vanno ad intersecare quelli della lenticchia, questi però creati dagli uomini.


Ecco allora che al giallo si mischiano prevalentemente altri tre colori: il bianco, il rosso e l'azzurro. La margherita, il papavero e il fiordaliso.










Dove poi non c'è ne la lenticchia ne queste splendide fioriture, gli occhi e l'animo si perdono in spazi infiniti. Sono i pascoli per cavalli, bovini e pecore dove una minuta fioritura gialla, giallo-arancio e giallo-ocra punteggia e da luce al verde rigoglioso dell'erba.






Questo è l'ambiente ideale per osservare i calandri, i saltimpali e gli stiaccini, prevalentemente posati sui paletti delle recinzioni degli stazzi del bestiame. E mentre sui pascoli prossimi ai 2000 mt volteggiano sicuri e attenti i bianconi, sulle tante rose canine che bordeggiano l'unica strada che costeggia il Pian Perduto si possono osservare, posizionate sulle cime più alte degli arbusti, le averle piccole.



Salendo un pò di quota alla ricerca di un posticino tranquillo per "paninare" (non immaginate quanta gente viene richiamata da questo avvenimento e che comportamenti tocca vedere...) siamo arrivati agli impianti di risalita di monte Prata appostandoci, strategicamente, vicino a un fontanile da dove potevamo anche osservare la cima del monte Vettore finalmente libera dalle nubi.


Mentre salivamo in auto sapevamo benissimo dove avremmo potuto vedere il codirossone, ma certamente non sapevamo se ci saremmo riusciti. E invece, al secondo passaggio nella zona topica eccolo lì, bello e splendente, tranquillamente posato sulla cima di un albero.



Sappiamo che richiamo irresistibile sia un fontanile in montagna per gli uccelli! Bere e fare un bel bagno, con quell'acqua poi: ci saremmo tuffati anche noi in quelle vasche!
E qui, tra un panino con formaggio pecorino e un altro panino....sempre con formaggio pecorino ci siamo goduti l'andirivieni di culbianchi (una coppia con due pulli), fanelli, calandri, prispoloni, verzellini, cardellini, zigoli gialli e ballerine bianche.



Il maschio dei culbianchi, vero despota del fontanile, tentava di scacciare quanti si avvicinassero all'acqua, senza tuttavia riuscirvi. Perfino la sua femmina era oggetto di tali prepotenze!















Mentre intorno a noi svolazzavano i balestrucci che avevano i nidi sotto il tetto della baita-albergo di monte Prata.


Una volta rientrati a casa (meno di due ore di auto ci separano da quei posti fantastici) ci attendeva un'ultima sorpresa: posato sulla rete di recinzione davanti al nostro garage abbiamo trovato un bel verdone "codabianca"! Mai visto niente di simile?