lunedì 2 luglio 2012

Le Averle piccole di Montelago



Che le avremmo osservate, ne eravamo sicuri, ma che ne avremmo viste così tante, no! 
A Montelago (Sefro-MC) in quei vasti pianori a circa 1.000mt di altitudine, le averle piccole ci hanno stupito per la loro abbondanza.

















Sopratutto nel pianoro più alto, quello che si estende alla base del monte Igno, dove il grande mosaico dei prati sfalciati è caratterizzato dall'abbondante presenza di vegetazione arbustiva e arborea con siepi, rovi e moltissimi biancospini, alcuni dei quali ormai dei veri alberi.

















In questo bellissimo e variegato contesto naturale vivono, come in un grande condominio, alcune decine di coppie di Lanius collurio, questo particolare passeriforme detto anche "falconcello", per via della somiglianza al rapace (becco uncinato) e per alcuni tipici atteggiamenti predatori.



Nella giornata trascorsa a Montelago abbiamo contato non meno di venti maschi, percorrendo comunque solamente le strade che intersecano il pianoro, senza inoltrarci nei campi. Le foto rappresentano tutte le averle che siamo riusciti a fotografare: non ci sono doppioni!





A metà mattinata un insistito allarmare di cornacchie ha attirato la nostra attenzione: cercavamo in cielo delle poiane o, addirittura, l'aquila reale! Poi un improvviso lampo bianco ha attraversato un prato sparendo dietro un filare di biancospini: un maschio di albanella minore! L'abbiamo cercato a lungo seguendo sempre il vociare delle cornacchie; e l'abbiamo trovato, beatamente posato su un paletto: il sogno di ogni fotonaturalista!



Per tutto il tempo che l'albanella è rimasta sul palo, ha continuamente messo in atto l'atteggiamento che si osserva nella terza foto: testa spinta in alto, a guardare il cielo, e becco spalancato. Senza peraltro emettere alcun suono! Stranezze rapacesche!!!!!!!


Tra le altre presenze ornitiche, solo gli strillozzi e le tordele hanno "gentilmente posato" per noi; mentre il sottofondo musicale della giornata è stato fornito, incessantemente, dal canto delle quaglie. E nonostante tutti i prati fossero stati sfalciati, non siamo riusciti a vedere mezza penna dell'elusivo galliforme!
A metà pomeriggio poi, mentre ci concedevamo una strameritata "siesta" all'ombra di due poderosi biancospini, una splendida poiana ci ha sorvolati esibendo, con orgoglio, la sua preda: una talpa!