giovedì 8 giugno 2017

Nella Tuscia viterbese


Nello scorso fine settimana, il ponte del 2 giugno, siamo andati a gironzolare nella Tuscia viterbese. Nella valle del Mignone, facendo base nel B&B Villa Naumanni: un nome che è tutto un programma!



Infatti nelle mura in pietra del casolare, opportunamente attrezzate, sono state ricavate un numero imprecisato di cavità che i falchi utilizzano come nidi! I proprietari dicono di avere 19 coppie di grillai nidificanti! In verità noi non abbiamo visto, nelle ore trascorse ad ammirarli, muoversi 38 diversi falchi adulti. Al massimo, senza peraltro averli contati, possiamo dire di aver osservato una decina di coppie: probabilmente le altre sono ancora impegnate nella cova delle uova. Lo spettacolo comunque è assicurato.



A condividere il B&B con i grillai c'erano soltanto i passeri: d'Italia e mattugia. Loro però rigorosamente sul tetto!

Il territorio della valle del Mignone, sinceramente, non ci ha entusiasmato più di tanto. Per fortuna che il paesaggio è mosso, ondulato e quasi disabitato, altrimenti sarebbe soltanto una monocromatica riserva di cereali. Ma poi ci sono gli uccelli, che sono il fine ultimo dei nostri viaggi.


Nelle infinite distese di grano non potevano mancare gli strillozzi (innumerevoli) e le cappellacce (sopratutto a bordo strada). E i voli canori delle calandre. Stranamente poche le rondini, concentrate nei pressi di un isolato prato dove pascolavano alcune pecore. Su alberi spogli una ventina di gruccioni e una civetta "diurna" su un arbusto secco a lato di un ricovero di rotoballe.



Quello che ci ha colpito negativamente, ornitologicamente parlando, è stata la totale assenza delle averle e dei saltimpali. Ma è pur vero che i nostri amici "di cordata", Simonetta e Carlo, sono riusciti ad osservare una capirossa, una femmina di averla piccola e due saltimpali. Se è per questo loro hanno visto anche una sterpazzola di Sardegna, una calandrella e un maschio di albanella minore: o sono più attenti di noi, o più fortunati! Ma forse è soltanto il birdwatching che funziona così!
Noi però, di rimando, abbiamo risposto con una pernice rossa e una femmina di falco di palude...


Le specie che avremmo voluto assolutamente osservare in questo mini viaggio erano i grillai (ovviamente), le ghiandaie marine e gli occhioni. Tutto è andato per il meglio, anche se con numeri bassissimi. A parte i falchi abbiamo visto soltanto quattro ghiandaie e un occhione.



Lasciata la valle del Mignone siamo andati verso Monteromano per visitare la zona chiamata "Ara della Regina" per via, crediamo, di antiche testimonianze etrusche. La sterrata che porta in quei luoghi si prende nei pressi di un antico acquedotto (inizi del 1700) e tra continui saliscendi ci si inoltra tra i vasti appezzamenti di cereali.


In questi luoghi volano i rapaci: due bianconi, una poiana, diversi grillai, un lodolaio, due o tre nibbi reali, tre pecchiaioli (uno in applauso) e molti nibbi bruni.


L'area è continuamente sorvolata da drappelli di aironi guardabuoi (presenti ovunque noi si sia andati) e piccioni selvatici.


Nella zona adibita a parcheggio e sosta (visibilmente abbandonata a se stessa e a una certa quantità di rifiuti) abbiamo incontrato la "banda" toscana al completo dei Chiancianesi. Saluti, presentazioni e poi, tra chiacchiere e sbinocolate, abbiamo piacevolmente trascorso insieme la mattinata. All'ora di pranzo ognuno per la sua strada, con il reciproco impegno a chiamare gli altri in caso di avvistamenti importanti. E loro, i Chiancianesi, hanno chiamato. Nel tardo pomeriggio squilla un cellulare "abbiamo trovato un maschio di zigolo capinero"!!!! Via di corsa per raggiungere il punto dell'osservazione.....e ce lo siamo goduti per un bel pò!



Bella, bellissima osservazione. E' stata per noi una prima volta, quella del capinero! E' eccitante dopo tanti anni di BW avere ancora specie da scoprire: entusiasmarsi di fronte a un uccello che si era finora visto solo sui libri!





Dopo pranzo, nel primo pomeriggio, avevamo fatto un'oretta di sosta al B&B curiosando tra le attività dei grillai del casale. Tra i tanti movimenti abbiamo assistito ad un numero incredibile di tentativi da parte di una femmina per entrare in una cassetta nido, posta sotto la tettoia di un capannone di fianco la struttura. Avrà provato trenta, quaranta volte, inutilmente però! Infilava la testa, poi il collo e la parte alta del petto. Poi, spingendo con vigoria, provava ad infilare la parte anteriore di un'ala o dell'altra, rimanendo però neanche a metà strada, con le zampe di fuori! Bisognerà rimuovere quella riduzione al foro di entrata...















Questo, in sintesi, il racconto della nostra breve avventura nell'alto Lazio, nella Tuscia viterbese. Eravamo andati, tantissimi anni fa, nella vicina Tolfa (straordinari ricordi) dove vorremmo prima o poi tornare. Trovando il tempo.........!