lunedì 18 dicembre 2017

Comacchio natalizio

Sabato scorso, in cerca di "regali alati" da mettere sotto l'albero di Natale! Girovagando per le valli di Comacchio, arrivando e ripartendo con il traghetto sul Reno. Passaggio d'obbligo, nei due sensi, dalle Saline di Cervia: niente poiana calzata, ma non ci siamo quasi fermati.
E quindi a sbinocolare lungo l'argine del Reno, l'argine Agosta, valle Zavelea e la bonifica del Mezzano, lungo la strada per Argenta.


Oche selvatiche e gru sopratutto. Un migliaio le prime e poco più di cinquecento le seconde. Le oche in gran movimento a drappelli, a piccoli stormi da e per Zavelea, le gru tutte insieme in pastura nei coltivi oltre il canale circondariale. Il loro meraviglioso e ininterrotto vociare come colonna sonora per tutto il tempo che siamo rimasti ad osservarle.
















Nel mare di Comacchio, paciosamente a galla, una femmina di gobbo della Giamaica e un quattrocchi, un maschio in eclissi. Invece in frenetica attività, come sempre peraltro, molti svassi piccoli e alcuni svassi maggiori. Nelle acque che scorrono nel canale parallelo all'argine Agosta un notevole consesso di aironi bianchi maggiori (ne abbiamo contati 110) a pesca in un tratto dove il livello dell'acqua è più basso. Con loro un unico airone cenerino.





























Nel canale gran movimento anche di cormorani e di marangoni minori, pochi i gabbiani. Tra i limicoli abbiamo visto un piro piro boschereccio e un piro piro piccolo; una decina di chiurli maggiori; molti piovanelli pancianera e qualche gambecchio comune. Un nutrito stormo di pavoncelle e in un campo di grano una trentina di pivieri dorati. Quattro invece le specie di rapaci: molti tra poiane e gheppi, un maschio di albanella reale e uno di falco di palude.





Sporadiche le presenze dei passeriformi. Due coppie di saltimpali, pochissime ballerine bianche e pochi storni. Visti e sentiti alcuni beccamoschini; negli arbusti lungo la strada di Zavelea irrequieti gruppetti di fringuelli mentre lungo la strada per Argenta, in un piccolo appezzamento di non sappiamo quale tipo di vegetazione, ormai secca ma evidentemente ricca di semi, si aggirava "famelico" un bel gruppo di migliarini di palude e passere mattuge. Siamo rimasti fermi a lungo ad osservare le loro evoluzioni!















Abbiamo così trascorso, in quei posti, l'ennesima bella giornata di BW. Certo, i luoghi sono sempre quelli, le specie di uccelli che vediamo, più o meno sono sempre quelle. Ma ciò che ogni volta è nuovo è il fascino, la bellezza, la magia di quei posti e di quegli uccelli. Quello che a fine giornata ci fa dire "Siamo stati proprio bene, in pace con noi stessi e con il resto del mondo". E sulla strada di casa già mettiamo in cantiere la prossima uscita!