lunedì 23 gennaio 2012

Il Lago di Campotosto (AQ): il Cerkniško "de noantri"!


Dopo aver visitato per più inverni il lago sloveno di Cerkniško quasi sempre ghiacciato sabato, appena giunti in prossimità del bacino di Campotosto, la memoria ci ha riportato davanti agli occhi le immagini fiabesche di quel posto.


Tutta la parte nord del lago abruzzese è un'immensa lastra di ghiaccio! 


Il lago prende il nome dal paese che lo domina, a circa 1.400 metri di quota. E' situato praticamente al centro del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, quasi a separare i due gruppi montuosi. La Laga a nord e il Gran Sasso a sud-est.

Il Gran Sasso, a sinistra nella foto

Il lago è un bacino artificiale, ma è posto in un contesto naturalistico bellissimo, circondato com'è da cime montuose, ora innevate.









Nella parte centrale del lago dove le acque sono più profonde non c'è ghiaccio; ed è lì che troviamo quasi tutti gli uccelli acquatici presenti nella zona. Quasi tutti perché i germani reali, qualche centinaio, se ne stanno per i fatti loro a presidiare il ghiaccio, all'asciutto (si fa per dire...), occupandone in piedi buona parte del bordo!
Gli altri 4-5000 "esseri galleggianti" (è una stima basata su una...sensazione, quindi non vale) formano un'unica massa galleggiante scura, che si muove avanti e indietro, o verso il centro del lago, come fosse un'enorme "cosa" gommosa e elastica!



Sono in prevalenza folaghe e moriglioni, con la presenza di poche alzavole, morette e fischioni. Una quindicina di cormorani sono posati su dei grossi sassi a bordo lago, mentre qualche svasso maggiore pesca più verso il centro del bacino. Pochissimi i gabbiani presenti ma che, quando ci si mettono d'impegno, riescono a creare scompiglio nella "massa scura", aiutati in questo dalle solite e onnipresenti cornacchie grigie.
In questo breve filmato si può apprezzare il movimento "oleoso" degli uccelli acquatici.

                              

Ci fermiamo sul bordo della strada ad osservarli, tanto c'è pochissimo traffico, anche in giornate lavorative e poi...beh, poi ci sono dei professionisti al lavoro: mica si scherza!


Prima di fermarci ad osservare gli anatidi abbiamo fatto diverse soste scendendo dal paese di Campotosto, specialmente in prossimità di boschetti che si trovano tra la strada e le sponde del lago. Queste alberature e i terreni su cui crescono vengono letteralmente presi d'assalto da nuvole di tordi che dai declivi a monte della strada vi si riversano per alimentarsi. Tantissime e bellissime le cesene (e quanto sono chiacchierone!) e molti tordi sasselli; poi le tordele e i tordi bottaccio. Infine i merli.




Quanta frenesia nell'andirivieni incessante di questi splendidi uccelli! Brevissime soste sui rami spogli o a becchettare sul terreno: e poi via, velocissimi. E' stata una faticata anche fare queste poche foto: c'è sempre qualche rametto di troppo tra il soggetto e l'obiettivo. Sembrano giocare a nascondino!
Bellissimi i sasselli, specialmente in volo, con quei loro sotto ala rosso mattone o fulvo rossicci.




Imponente la tordela, il "gigante" del gruppo e "l'anonimo" dei quattro, il bottaccio.




A completare il quintetto dei turdidi ecco il merlo, nero e giallo-arancio. Splendido.


Tra gli altri "svolazzatori" qualche cinciarella e cincia mora, un picchio rosso maggiore e un bel gruppetto di fanelli.



Non potevano certo mancare gli uccelli rapaci: posate e in volo si sono fatte vedere alcune poiane (una, bellissima, con il piumaggio nuovo) e di sfuggita uno sparviere.


Sulla via del ritorno, in prossimità di un piccolissimo centro abitato, siamo stati costretti a due fermate "forzate": la prima, per dar modo ad alcune mucche e ai loro vitelli di attraversare la strada per rientrare nella stalla, ma con molta, molta calma! 
La seconda invece ha visto protagonista uno splendido cavallo, imponente nel suo manto invernale, fermo, immobile in mezzo alla carreggiata! Altri componenti del branco stavamo mangiucchiando le foglie di alcuni alberi a bordo strada: abbiamo atteso alcuni minuti finché il quadrupede non si è deciso a lasciarci il passo...
Che meraviglia, ci siamo detti, che esistano ancora di queste situazioni. 
Alla faccia della tecnologia, e del mondo che va di fretta!