lunedì 13 gennaio 2014

Capodanno a Nord-Est


La riserva della Cona e le aree limitrofe hanno un fascino particolare sopratutto per chi, come noi, ha l'occasione di andarci raramente. L'inverno, il freddo, i venti di bora, la neve e il ghiaccio: sono tutti elementi che ci attraggono irresistibilmente. Così come le migliaia di uccelli che in quei posti svernano.
E noi, ogni qualche anno, andiamo. Anche se l'inverno, per la verità, non si è ancora visto............!


Ogni luogo svela, a saper cercare e guardare, delle peculiarità che nessun altro ha. Se poi si ha la pazienza di aspettare la giusta luce quei posti da bellissimi diventano stupendi. Questa volta abbiamo scoperto il banco della Mula di Muggia, lungo il tratto di costa di Grado Pineta. Un vasto banco di sabbia che si spinge per qualche centinaio di metri in mare, prima di precipitare decisamente in acque molto più profonde. E che in regime di bassa marea rimane coperto, per buona parte, da pochi centimetri di acqua. E quell'acqua praticamente immobile, diventa un fedelissimo specchio per tutto quello che sta sopra: il cielo, le nuvole, il sole, il volo degli uccelli. Straordinario.




Nella zona limite tra i banchi di sabbia e il mare aperto sostano e si nutrono migliaia e migliaia di uccelli. Su lingue di terra affioranti o dove l'acqua è bassissima si osservano i limicoli: in evidenza, anche se distanti, moltissimi chiurli maggiori. Dove l'acqua inizia ad essere più profonda stormi e stormi di anatre; mai fermi, in continuo movimento!



Poco più avanti, a Punta Barene (purtroppo la pioggia ci ha impedito osservazioni migliori) due lunghe "strisce" di uccelli, una nera e una bianca! Più vicini alla linea di costa migliaia di folaghe e germani reali, più distanti abbiamo contato almeno 500 cigni reali!


Nonostante la presenza di tanti uccelli non abbiamo potuto ignorare un certo degrado della zona.....
Un pomeriggio a Marina Julia, forse perchè il cielo ci ispirava più che in altre occasioni, abbiamo atteso il tramonto. E' stata un'emozione fortissima: appena scomparso il sole dietro l'orizzonte, il cielo si è letteralmente incendiato!


Gironzolare lungo i sentieri della riserva della Cona è un gran divertimento; godono gli occhi e il cuore! Un appagante e avvolgente silenzio, interrotto ogni tanto dai suoni della natura. Che in questo periodo sono sopratutto i richiami delle oche, i decolli rumorosi dei cormorani o gli allarmi di piccoli gruppi di anatre al passaggio di qualche raro rapace.



Fermarsi negli appostamenti predisposti all'osservazione e alla fotografia, a guardare i voli delle pavoncelle o delle volpoche. O ammirare incuriositi certi atteggiamenti dei cormorani: in coppia, con movimenti sincronizzati, alzano grandi spruzzi di acqua battendo rumorosamente le ali sulla superficie della stessa. Preludio alla prossima stagione dei nidi?



Fuori dalla riserva, lungo i canali che intersecano le campagne, c'è altrettanta vita animale. Folaghe e tuffetti, morette e quattrocchi placidamente in acqua; picchio rosso maggiore, picchio verde e codibugnoli sui grandi alberi lungo gli argini. Sulle sporadiche canne un solitario migliarino di palude. Nei campi di stoppie corrono alcuni caprioli.



Girovagando in cerca di bei posti, di angoli suggestivi da "catturare" e portare con noi tra la costa friulana e la Slovenia (a proposito, questa volta il lago di Cerknisko ci ha tradito: brutta giornata, piovigginosa e ventosa. Non abbiamo visto nulla, né nello specchio d'acqua né attraversando i boschi che lo circondano), ci siamo imbattuti nel canale Cormor, nei pressi della riserva della Valle Canal Novo, con uno splendido sfondo di  montagne innevate; siamo rimasti per lungo tempo ad ammirare un tratto finale del fiume Isonzo e ci siamo innamorati di Grado, una piccola e graziosissima città.




Per noi, gente del medio Adriatico abituati a vedere il sole salire dal mare il tramonto rappresenta, ogni volta che vi assistiamo, quasi una novità. Una meravigliosa novità. E ogni volta che il meteo ce lo ha permesso, ci siamo fermati a guardare! A volte dalla spiaggia, a volte dalle falesie di Duino.


Il mare sembra una immensa carta assorbente che piano piano risucchia l'arroventato disco del sole, fino a impossessarsene completamente! Il cielo ed il mare si tingono di color arancio in toni sempre più opachi, giungendo a colorare l'orizzonte con tinte violacee; finchè l'oscurità prende il sopravvento. Ed è allora che si accendono le prime stelle.