lunedì 18 luglio 2011

I piani di Montelago



I piani di Montelago, sugli appennini marchigiani in provincia di Macerata poco sopra il paesino di Sefro, sono due pianori non vastissimi, poco sotto i mille metri di altitudine. Posti su due piani differenti (poche decine di metri) presentano alcune caratteristiche che li distinguono. Il primo che si incontra e più votato al pascolo di bovini, presenta un inghiottitoio che d'estate è coperto da un canneto poco ampio dove, a fine inverno, si forma un lago per effetto dello scioglimento delle nevi. Nell'altro pianoro si trova invece forse l'ultima torbiera della regione, e il restante territorio è in parte coltivato e in parte sfruttato per il foraggio per gli animali da allevamento. Questo secondo pianoro presenta molta più vegetazione arboricola: siepi, arbusti e alberi lo frammentano in tante piccole porzioni, mentre sui pendii delle montagne che lo contornano crescono rigogliosi boschi di noccioli e faggi.



Nonostante si sia già superata la metà di luglio abbiamo trovato ancora delle variopinte fioriture, sopratutto del fiordaliso (Centaurea cyanus) e del fiordaliso vedovino (Centaurea scabiosa).







Migliaia di rondini, adulti e juv in caccia di insetti, volavano rasoterra sui campi da poco sfalciati; ogni tanto dei piccoli gruppi si riposavano sui fili spinati dei recinti. Mentre una solitaria poiana aveva il suo bel posatoio su un "rotolone" di erba ormai secca.





Attorno ai fontanili, dove si dissetavano sonnolenti ruminanti della bellissima razza bianca Marchigiana, (c'era chi andava a acqua e chi a latte...)



abbiamo osservato un bel via vai di fanelli, zigoli gialli, storni e ballerine bianche.

Veramente questo juv di ballerina bianca l'abbiamo incrociato lungo la strada tra i due pianori: forse cercava di mimetizzarsi con l'asfalto, quasi riuscendovi!

Nel piano più verde, quello con più arbusti, non potevamo non incrociare le averle piccole. E' il loro ambiente ideale. Difatti quattro maschi si sono "offerti" al mio tele così, quasi senza timori. 




E così hanno fatto anche un paio di femmine. Ferme sugli arbusti lungo il bordo polveroso della strada,  a non più di tre metri da noi che camminavamo lungo la sterrata!




Ghiandaie, colombacci e cornacchie grigie, qualche gheppio in caccia sugli sfalci, il passaggio di un lodolaio e un solitario calandro con imbeccata hanno completato la giornata.
Proprio un bel posto Montelago! Non ci eravamo mai stati, ma sicuramente ci torneremo.