martedì 28 febbraio 2012

Ancona sotto...'l nevó!


"Nevó" è un termine dialettale anconetano che sta ad indicare una nevicata eccezionale, di straordinaria intensità e abbondanza. E' un po' una rarità per una città di mare come Ancona, anche se poi la neve, a dire il vero, ogni qualche inverno la vediamo. 
Ma una nevicata come questa di inizio febbraio no, è proprio una rarità.


Due immagini della piazza dove abitiamo


Difatti in città si ricorda il "nevó" del 1956 e poi quello del 1985; ora si aggiungerà ai ricordi anche questo del 2012. Come si può notare arriva più o meno ogni trent'anni: quindi il prossimo sarà intorno al 2040! Faremo in modo di esserci, anche perché a noi la neve piace da matti... E specialmente in città perché in montagna, d'inverno, è normale che ci sia.

Garage condominiali

Particolare del quartiere

Ma in città è splendido, con la neve che quasi tocca il mare e per un po', finchè dura, nasconde tutte le sporcizie cittadine sotto il suo bianco mantello. Tutto diventa candido, immacolato. E ovattato, silenzioso.


Girano pochissime auto, la gente esce di casa a piedi, ci si incontra e si chiacchiera come non si fa quasi più. I bambini e i ragazzi, usando qualsiasi cosa per scivolare, si riappropriano delle strade per giocare.
Io e MariaRosa più nevicava e più stavamo in strada, più la neve scendeva copiosa e più beatamente vagavamo per il nostro quartiere, alla ricerca di angoli suggestivi: il parco pubblico, a 200mt da casa, era di una bellezza sconvolgente!











E' nevicato in due ondate successive, in due fine settimana: più o meno sono caduti 80 centimetri di neve! Nel breve filmato si vede la prima nevicata di giorno e la seconda, una vera tormenta, di notte.


Quante lamentele abbiamo sentito...ormai sembra assodato che le stagioni debbano uniformarsi tutte all'estate: solo sole e solo caldo! Ma si può? 
E invece, piaccia o non piaccia, questo è il vero inverno! Con la neve e il freddo. 
Che poi, come dicevano i nostri vecchi? "Sotto la neve il pane, sotto la pioggia la fame".











venerdì 24 febbraio 2012

L'inverno "siberiano", le oche e...molto altro.

Questa perturbazione "siberiana" sembra uguale a quella di 27 anni fa: era il 1985 e io e MariaRosa ce la ricordiamo bene. Era l'inizio di gennaio quando iniziò a nevicare, e noi ci sposammo alla fine di quel mese!!! Però non abbiamo ricordi ornitologici di quel periodo: capirete bene, eravamo in altre faccende affaccendati...Ma questa prima metà di febbraio, e chi se la scorda? Neve, freddo e gelo e tanti uccelli spinti fino a noi dal Burian, il gelido vento degli Urali. Oche sopratutto, e tra le tante anche un piccolo contingente di Branta ruficollis.
La "collorosso", l'oca della Siberia occidentale! 
Imbrancate assieme a circa 400 lombardelle, 11 oche collorosso stazionano ormai da una quindicina di giorni nelle piane di Montorso e Scossicci, alle porte di Porto Recanati (MC), a poche centinaia di metri dalla foce del fiume Musone, confine sud del Parco del Conero. Di giorno pasturano nella vastissima piana di Scossicci, un territorio assolutamente pianeggiante, pochissimo abitato e quasi tutto coltivato intensivamente. Dove trovano spazio, purtroppo, anche una decina di "guazzi", gli appostamenti fissi di caccia.


L'altra area dove sostano le oche è la piana di Montorso. E' un'area non molto ampia, contigua all'altra, e da questa separata da una modestissima collina di poche decine di metri di altezza; ma molto importante perché protegge la conca dai venti settentrionali. E tanto basta a dare riparo agli uccelli.


Quante volte abbiamo immaginato viaggi per mete lontane, solo per poter ammirare le evoluzioni aeree di stormi di uccelli così. Poi capita che la fortuna, in questo caso sotto le sembianze di una nevicata straordinaria, avveri i tuoi sogni proprio dietro casa!!!




Sono poco più di 400 le oche, ma i loro voli e il loro continuo chiacchiericcio quasi riempiono il vasto cielo di Scossicci e Montorso. Tornate a terra e ripresa l'attività alimentare tutto torna nel più assoluto silenzio, a parte qualche sporadica scaramuccia.
Ma basta un niente, un sorvolo di un maschio di albanella reale, per innervosirle e farle di nuovo decollare.





Nel gruppone delle lombardelle la rarità è rappresentata dalle 11 oche collorosso. Nella nostra penisola non sono tante le osservazioni di questa oca siberiana e comunque mai finora in un numero così elevato: al massimo uno o due esemplari. Questa volta invece...




Certo le oche sono l'attrazione principale di questi giorni, ma a uno sguardo attento non possono sfuggire tutti gli altri uccelli, e sono tanti, che si sono riversati sul litorale in cerca di cibo nei pochi spazi lasciati liberi dalla neve.
Pivieri dorati, pavoncelle e pispole, storni beccaccini e verdoni in gran numero.














Piccoli gruppi di irrequiete allodole.


Un bellissimo maschio di moretta grigia a pesca alla foce del Musone in compagnia di molti svassi maggiori.









In mare un gruppetto compatto di volpoche galleggia molto vicino alla costa. Mentre lungo la spiaggia un chiurlo maggiore cerca dei vermiciattoli tra i sassi e un codirosso spazzacamino quasi mi brucia...sul tempo!


Duecento metri più a sud, dove termina Scossicci, un migliaio e più di gabbiani (reali, comuni, corallini, gavine e chissà cos'altro...) approfitta di tutto il cibo che le mareggiate di questi giorni hanno riversato nelle acque basse, tra le scogliere e la spiaggia.



Con tutta questa presenza ornitica non sono mancati certamente i rapaci: oltre alle già citate albanelle reali abbiamo incontrato qua e là gheppi, poiane, sparvieri e i falchi pellegrini che abitano le falesie del monte Conero. Tutti a caccia di passeriformi, limicoli e anatre. Le oche no, per questi animali grandi e robusti ci vogliono ben altri artigli!


Ormai sciolta quasi tutta la neve nelle piane e ricomparso il sole ad annunciare una non troppo lontana primavera, nello stormo di oche si "percepisce" un certo nervosismo, come una voglia di mettersi in viaggio. Ogni tanto, senza apparente motivo, si alzano in volo, fanno dei grandi giri fino sul mare, per poi tornare nei coltivi. 
Non credo che tarderanno ancora molto a prendere il largo, perdendosi all'orizzonte in direzione nord-est.


A completare il racconto delle osservazioni di questo meraviglioso inizio di febbraio, risaliamo la costa di pochissime decine di chilometri, fino a Ancona. Per raccontarvi tre "chicche" incontrate nell'arco di una sola mattinata.
In una piccolissima zona umida vicino al porticciolo turistico, adiacente al porto commerciale, insieme a volpoche, avocette, combattenti, piro piro piccolo, aironi cenerini e gabbiani vari era presente una cicogna bianca! Mentre increduli la stavamo ammirando, con gran strombettamenti sono arrivate dal mare cinque oche del Canada!! Ma che film è, ci siamo detti? E non sapevamo ancora che due di noi, i soliti cul...fortunati (Francesco Vita e la sua compagna Agnese Lucesoli), avrebbero visto e fotografato, in volteggio sopra il centro storico di Ancona, un immaturo di aquila di mare!!!




FEBBRAIO 2012: Birdwatching da incorniciare!!!!!!!!!!!!!









lunedì 13 febbraio 2012

Oche collorosso nelle Marche!

Questo pre-post per mostrarvi due foto delle oche collorosso viste questa mattina nella piana di Montorso (PortoRecanati-MC). Spero di pubblicarne uno completo più avanti, nei prossimi giorni.