mercoledì 15 maggio 2019

Pasqua 2019 - Friuli Toscana Romagna, sbinocolando a nord.

Panoramica dall'hotel

Il Friuli, il tratto costiero, è un luogo che visitiamo spesso d'inverno, per gli ambienti suggestivi che offre e per la miriade di uccelli che in quel periodo lo popolano. Andarci in primavera è stata per noi un'assoluta novità e siamo perciò andati molto curiosi di scoprirla.
Appuntamento con il resto della "banda" (saremo in 11) all'hotel Caneo (Grado-GO) che affaccia le sue camere su una porzione di canneto, il fiume Isonzo e la sua foce. All'orizzonte, le montagne che segnano il confine con la Slovenia.
Il meteo ci è stato amico con quattro giorni di bel sole, che ha favorito moltissimo la riuscita delle uscite nelle aree umide del posto. Isola della Cona, Valle Cavanata, Punta Barene e lago di Doberdò più le bellissime e lunghe passeggiate, mattutine e serali, dal Caneo verso il canale Averto lungo una panoramica ciclabile.

Isola della Cona
Valle Cavanata














La riserva della Cona è sempre splendida, abbellita ora dalla vegetazione e dalle fioriture primaverili. Molte le specie di uccelli presenti. Certo non c'erano le migliaia di oche invernali, ma abbiamo osservato beccaccini, cavalieri d'Italia, chiurli maggiori, piro piro boscherecci, pettegole, pantane, pittime reali, pavoncelle, alzavole, marzaiole, ibis sacri, totani mori. Una decina di cutrettole tra le zampe dei  cavalli  e, sopra l'osservatorio della Marinetta, cacciavano insetti un buon numero di falchi cuculi. Ancora combattenti, alcuni già in abito, marangoni minori e sette/otto oche grigie con simpatici pulli al seguito.



Piro piro boscherecci: l'attimo prima dello scontro
Combattente in abito






Le cutrettole in frenetica attività tra gli zoccoli del cavallo

Marangone minore
Oche grigie con pulli
Molto bella anche l'oasi di Valle Cavanata dove, di molto interessante, abbiamo assistito alla messa in opera della garzaia di aironi rossi. Trasporto di materiale per i nidi con i maschi intenti a procurarsi ramoscelli di varia lunghezza e dimensione e le femmine, già padrone sull'abbozzo del nido, pronte a riceverli e sistemarli al meglio. Ogni tanto un accoppiamento, o tentativo, e qualche scaramuccia tra maschi. Poi marzaiole, folaghe, gallinelle d'acqua e una bellissima coppia di codoni. Sopra gli specchi d'acqua voli continui delle sterne comuni, in perenni lotte territoriali.

Airone rosso
Airone rosso



Codone maschio
Sterne comuni






















Abbiamo visitato anche la riserva del Lago di Doberdò, sopra Monfalcone. Uno specchio d'acqua di origine carsica circondato da un bellissimo bosco, ora in rigogliosa ripresa vegetativa. Sulla testa un tetto di nuove foglie, dalle mille tonalità di verde; sotto i piedi rami e ramoscelli, caduti probabilmente durante l'inverno, che tentiamo di non calpestare per non allarmare gli animali che vivono nel bosco. Tutt'intorno una miriade di tracce e segnali della presenza dei molti picchi che vi vivono: non c'è albero che non porti i segni dei loro becchi martellanti!



E' stata veramente una bella esperienza quella vissuta in quei posti, la cui ciliegina sulla torta sono state le passeggiate lungo l'argine che separa la strada del Caneo dal mare. Abbiamo fatto belle osservazioni sopratutto in regime di bassa marea, ma anche verso l'interno tra le alberature e i campi coltivati. Cigni reali a centinaia e una quarantina di cigni neri, chiurli piccoli e maggiori, un grosso stormo di piovanelli pancianera sempre presenti, bellissime pivieresse in abito, garzette e aironi cenerini, totani mori e albastrelli. Gabbiano reale, comune e qualche corallino, i primi culbianchi e i  primi stiaccini. Sentito nei boschetti laterali cantare l'usignolo e il cuculo, nel tardo pomeriggio l'assiolo e la civetta. Rondoni, rondini e balestrucci a volontà, le prime tortore selvatiche e i voli nuziali dei colombacci. Grande assente il martin pescatore!

Cigno reale al decollo
Display nuziale del colombaccio



"Mosquitos".... ma innocui!

Piovanelli pancianera
Pivieresse



L'ultimo giorno, il lunedì di Pasqua, l'abbiamo trascorso facendo una lunga passeggiata verso Punta Barene, e percorrendo l'argine sul canale Quarantia ci siamo visti superare in volo da tre beccacce di mare, delle quali una parzialmente leucistica.



Giunte al termine le festività pasquali, lasciamo la numerosa e ridanciana compagnia e ci rimettiamo in viaggio. Tagliamo diagonalmente la penisola e dall'alto Adriatico approdiamo al medio Tirreno, in Toscana. Marina di Pietrasanta è ormai il nostro campo base per la doppia sessione (fine inverno e fine estate) al campo censimento dei bianconi di Capriglia, e lo sarà ora per una settimana per gironzolare finalmente nella piana versiliana, alla scoperta di luoghi che abbiamo visitato in passato con molta fretta, o che non conosciamo affatto.

Bonifica di Vecchiano: chiaro di caccia
Lago di Massaciuccoli
E quindi la bonifica di Vecchiano e l'oasi LIPU di Massaciuccoli. Due ambienti molto estesi e piatti, dove nulla ostacola la vista. L'uno composto da molti coltivi e pochi incolti, con strade sterrate che lo intersecano e raggiungono, a nord, gli argini del lago. L'altro, l'oasi LIPU, è un grande canneto dove un intelligente e opportuno camminamento in legno permette di attraversarlo portandoti a più punti di osservazione: capanni in legno con feritoie per osservare e fotografare.

Nella bonifica di Vecchiano

Aironi guardabuoi
Gambecchio comune e Corriere grosso


Cutrettola femmina Motacilla flava
Cutrettola maschio Motacilla flava




Piro piro boschereccio
Sterna zampenere


Falco di palude maschio al 2* anno


Nell'oasi di Massaciuccoli

Forapaglie castagnolo
Forapaglie comune



Mignattini comuni
Rondine maschio


Sterpazzola
Usignolo di fiume



Per completare il giro della zona siamo quindi andati a Bocca di Serchio (Marina di Vecchiano) e al lago di Porta (Pietrasanta). Due ambienti diversi tra loro ma molto belli, l'acqua come comune denominatore. Il primo, selvaggio nell'aspetto, solitario, almeno fino all'estate quando l'orda dei turisti/bagnanti lo invaderà (temiamo). L'altro incastrato tra case e strade, vissutissimo all'esterno. Ma dentro, all'interno, di una pace assoluta. Al lago di Porta ci siamo tornati una seconda volta, tanto ci è piaciuto il posto: specchi d'acqua, porzioni di canneto, bosco dove prevalgono tre specie arboree (ontano nero, salice e pioppo bianchi) e una estesa e bellissima fioritura di giaggiolo, l'iris giallo o iris acquatico.



A lago di Porta

...l'arma letale!
Garzette al campo da golf



Gruccioni
Nitticora


Piro piro piccolo
L'albero delle rondini


Sgarza ciuffetto
Stiaccino maschio


Topino che ha fatto il...pieno di insetti!









A Bocca di Serchio

Beccacce di mare
Piovanelli tridattili
Siamo ora giunti agli sgoccioli dei dieci giorni di ferie pasquali e decidiamo così, su due piedi (la notte porta consiglio) di fare una sosta, nel viaggio di rientro, alle Saline di Cervia. Tanto siamo di strada, non ci costa nulla, una deviazione di qualche chilometro in più. Detto e fatto. All'ora di pranzo siamo già alle saline, nella parte nord. Giro veloce per vedere cosa c'è e ci imbattiamo in un bel gruppo di gabbiani rosei. Torniamo sui nostri passi e prendiamo la Via dei Prati che ci conduce alla zona sud dell'area protetta. Tra i coltivi e gli incolti niente di particolarmente entusiasmante (la giornata, in senso meteo, non è un granché) soltanto qualche strillozzo in canto. Andiamo quindi diretti verso il kartodromo, verso la colonia di sterne. Sorpresa! Se lo scorso anno la colonia era composta quasi esclusivamente dalle sterne comuni, quest'anno ci sono invece i beccapesci. Tantissimi, bellissimi, chiassosissimi come solo le sterne sanno esserlo. Molti in cova, molti con i pulli, e molti in un continuo viavai con il pescetto nel becco. Ci sono anche alcune sterne comuni, pochi gabbiani comuni e avocette, poche coppie di cavaliere d'Italia e una di pettegole. Sorvolo di gabbiani reali e corallini, piccoli stormi lontani di cormorani. Nessun rapace, nessun fenicottero e nessun passeriforme. Ma va bene lo stesso!

Colonia di beccapesci
Beccapesci che trasporta cibo per i pulli 



Gabbiani rosei
Strillozzo in canto



Sterna comune


Beh, se siete arrivati fin qui evidentemente il racconto, sopratutto fotografico vi è piaciuto! La cosa ci rallegra. 
Un caloroso "bravi tutti" va ai nostri compagni di binocolo e di "bisbocce" serali  (aaah, ancora ci sogniamo quei pallidi branzini serviti su altrettanto pallidi piatti vuoti....) Grazie della compagnia. Buon cielo a tutti voi!


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